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  • ivanbonandi

LO SHIATSU, UNO STATO DI QUIETE.

Aggiornamento: 15 lug 2019

Anni fà prima di diventare operatore mi avvicinai allo Shiatsu per caso; si sente dire di frequente che le cose capitano nel momento in cui ne abbiamo più bisogno. E devo ammettere che questa disciplina mi ha accolto nel momento giusto.

In un periodo difficile della mia vita, come gran parte delle persone che non riescono da sole a trovare una soluzione ai propri problemi, mi recai da uno psicologo per delle sedute di consulenza e dialogo; dopo alcune sedute fu lui a propormi di ricevere un trattamento Shiatsu.

Oltre a essere psicologo era anche operatore e utilizzava questa tecnica per aiutare i propri pazienti a trovare un equilibrio; incuriosito dal come un "trattamento manuale" potesse risolvere i miei dilemmi esistenziali mi fidai e decisi di provare.




Beh prima di tutto superare l'ostacolo di ricevere sul proprio corpo il contatto di un'altra persona, seppur vestito non è semplice ma i modi rispettosi e graduali della tecnica mi misero immediatamente a mio agio.

E non ci volle molto che lo stato di rilassamento prevalesse sul mio controllo.



Trattandosi di pressioni ricevute con palmi e pollici alcuni punti risultavano fastidiosi ma non dolorosi, anzi quel fastidio risultava addirittura piacevole come se il punto una volta premuto ritrovasse un suo equilibrio e cosi di riflesso tutto il mio corpo.


L'INCONSISTENZA DEL CORPO, LA MENTE SPENTA, "ESSERE" PERDENDO LA PERCEZIONE DEL TEMPO E DELLO SPAZIO.

La seduta durò 50 minuti e alla fine quando l'operatore sollevò le mani dalla mia schiena senza che me ne accorgessi rimasi per un tempo indefinito (alcuni minuti) in uno stato di sonno/veglia sentivo di esserci ma il mio corpo era inconsistente, una sensazione bellissima e unica.


Una volta alzato e ripreso, il mio psicologo mi disse che "energeticamente" la mia attuale condizione esistenziale di confusione e problemi era causata da una "stasi del fegato" .

Vedendo la mia perplessità mi spiegò che non c'era nulla che non andasse nel mio fegato ma secondo la visione della medicina tradizionale cinese la sua "energia" ovvero la sua capacità di espressione era bloccata manifestandosi emotivamente con rabbia e frustrazione; continuò spiegandomi che quando l'energia del fegato è bloccata prevalgono tensioni muscolari, stanchezza, rabbia, frustrazione, confusione mentale e incapacità di prendere una decisione nella propria vita...tutto tornava.


Mi sottoposi ad altre sedute e ogni volta che uscivo dallo studio mi sentivo energico riposato rilassato e con una incredibile lucidità mentale come se avessi tutte le capacità per risolvere i miei problemi, come se la strada fosse spianata e non ci fossero più ostacoli...beh l'aiuto fu davvero notevole perché il cambiamento che portò il mio incontro con lo Shiatsu fu radicale!



Comperai e lessi tantissimi libri di tutti gli stili, cercai di documentarmi in ogni modo possibile e quello che compresi oltre a capire che non si trattava di un semplice "massaggio" ma di un trattamento è che prima di tutto si trattava di uno stile di vita, di una disciplina di un metodo per trovare con le proprie potenzialità un equilibrio e di mantenerlo nel tempo.

La frase più emblematica e famosa che mi rimase impressa fu quella di Tokujiro Namikoshi il padre fondatore che definì la tecnica come il puro affetto materno.


UNA DISCIPLINA CHE CAMBIA PRIMA DI TUTTO L'OPERATORE INSEGNANDO IL RISPETTO PER SE' STESSI.

E aveva davvero ragione il caro maestro...cominciai un corso professionale che rivoluzionò la mia esistenza personale e professionale: all'epoca conducevo un lavoro che non mi appagava, ero stressato, arrabbiato, privo di motivazione e serenità ma per fortuna avevo fra le mani un nuovo progetto.

Il primo giorno del corso espressi il desiderio che sarei diventato un operatore professionale e che quella sarebbe stata la mia professione.


Dopo tre anni di studi, sacrifici, tutto il tempo libero dedicato a perfezionare la tecnica, adattare il mio corpo, renderlo elastico e in grado di sostenere tanti trattamenti decisi finalmente di licenziarmi e intraprendere questa nuova avventura...la mia mente era cambiata e il mio spirito era forte e pieno di motivazione e il mio sogno si stava avverando.


IL CONCETTO DI EQUILIBRIO SFUGGE COSTANTEMENTE. SOLO VIVENDO IN PRIMA PERSONA L'ESPERIENZA CHE PORTA ALL'EQUILIBRIO E' POSSIBILE RIPERCORRERLA E INDICARLA A CHI NE HA BISOGNO.

Oggi dopo quattro anni dall'inizio di quel sogno, la mia motivazione è immutata cosi come la mia determinazione, continuo a formarmi quotidianamente e periodicamente vado ad ascoltare i più importanti insegnanti che ringrazio profondamente per le nozioni che ogni volta mi trasmettono.


E ogni giorno quando accolgo nel mio studio un cliente e comincio un trattamento il mio approccio è sempre lo stesso, quello che la disciplina mi ha insegnato e inspirato sin dal primo istante, quello che quel caro maestro mi ha trasmesso con la sua frase:


Dedicarsi completamente e incondizionatamente ad un altra persona con il dovuto e rispettoso distacco cercando di utilizzare tutto il cuore e la conoscenza possibile per aiutarla a trovare un equilibrio...la più grande soddisfazione è riuscirci.


















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